Descrizione
Il territorio di Ortona faceva parte della Contea di Celano.
Gli eventi sociali, politici e militari della prima metà del XII secolo diedero le motivazioni per far erigere la struttura.
La torre realizzata all’interno della cinta muraria dominava tutta la vallata e ancor più importante il passo che collegava la conca del Fucino con la valle del Sagittario.
La singolarità della costruzione dal basamento cilindro-conico a forte scarpatura, ubicata al livello più alto del colle ed innestata nel primitivo insediamento solo nel ‘500, come si deduce dall’osservazione che nella costruzione ci sono aperture per armi da fuoco.
La torre è priva della parte superiore, andata in rovina nel tempo, per questo non sappiamo quale grandezza potesse avere né se fosse merlata, mentre la porzione che oggi rimane ha un’altezza di circa sette metri, con un diametro alla base di circa dodici e la cui struttura muraria, rastremante verso l’alto, ha uno spessore di tre metri.
La particolarità funzionale di quest’opera difensiva consiste nel fatto che l’unico accesso è una porta, a struttura rettangolare del vano con architrave triangolare monolitico, posta a tre metri dal suolo e con agganci esterni in pietra per l’innesto di una scala retrattile dall’alto e le aperture cilindriche per le bocche da fuoco come pure le feritoie per le armi da getto sono tutte rivolte verso l’abitato del paese.
Questo avvalora l’ipotesi che la torre fosse stata aggiunta nel ‘500, dai signori del tempo, quale estremo rifugio in caso di rivolte intestine, o molto realisticamente per timore d’infiltrazioni, all’interno della cinta muraria, di briganti che al tempo infestavano la Marsica.
La recinzione esterna, realizzata con forte scarpatura naturale, è priva di controscarpa e di un sistema per il fiancheggiamento, mentre all’interno conserva tracce di muri divisori e di una rampa d’accesso agli spalti, nonché locali coperti con volte a botte a riempimento.
Lungo il percorso della fortificazione s’incontrano quattro torrette semicircolari e tre torricelle quadrangolari, il tutto adattato alle irregolarità del pendio, come uso corrente negli apprestamenti ossidionali dell’epoca.